Antonello Ghezzi è un duo artistico di base a Bologna formato da Nadia Antonello (Cittadella, 1985) e Paolo Ghezzi
(Bologna, 1980). In omaggio alla figura di Gianni Rodari, di cui nel 2020 ricorre il centenario della nascita, la coppia
ha ideato il progetto Via libera per volare inserito nel calendario celebrativo “100 Rodari”, organizzato dalla casa editrice Edizioni El per festeggiare la ricorrenza con numerose iniziative accomunate dal tema
della fantasia, che saranno occasione per conoscere meglio l’opera del celebre scrittore e pedagogista e la sua attualità.
Via libera per volare è un progetto di Antonello Ghezzi, con la partecipazione di Luigi Mainolfi, nato
dalla collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo | Museo Davia Bargellini, nell’ambito dei
Main project ART CITY Bologna 2020, in occasione di Arte Fiera.
L’evento, a cura di Manuela Valentini e Olivia Spatola, è promosso da Legati al Filo – Festival per
l’innovazione sociale e si avvale della collaborazione di Chiara Belliti, Silvia Evangelisti e della Galleria
ME Vannucci di Pistoia.
Si ringraziano gli sponsor La Semaforica S.r.l, Datalogic S.p.a, Threestones Capital e Vetreria San
Martino.
Via libera per volare, visibile dal 21 gennaio all’1 marzo 2020, si articola in una mostra allestita al Museo Davia
Bargellini e in quattro interventi in altrettanti luoghi significativi di Bologna e provincia: Palazzo d’Accursio, l’Aeroporto Guglielmo Marconi, il reparto di Pediatria del Policlinico Sant’Orsola grazie alla collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola e la Casa della Conoscenza a Casalecchio di Reno. L’inaugurazione simbolica dell’intero progetto si svolge martedì 21 gennaio 2020 alle ore 17,30 nel museo civico situato in Strada Maggiore 44 a Bologna, con l’attivazione
di scenografiche luci blu collocate al piano terra, lungo il porticato interno della loggia che conduce all’ingresso, che contribuiranno a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera. Le proiezioni verranno ripetute sabato 25 gennaio 2020 in concomitanza con ART CITY White Night, durante la quale il museo osserva un’apertura straordinaria fino alle ore 24.
I due artisti si sono ispirati alla favola di Gianni Rodari intitolata Il semaforo blu, tratta dal fortunatissimo volume Favole al telefono pubblicato nel 1962, in cui lo scrittore immagina comparire improvvisamente nel centro di Milano un semaforo, per l’appunto, che emette una luce azzurra anziché rossa, gialla e verde. Il fatto provoca non poco scompiglio tra i cittadini, i quali faticano a comprenderne il senso, fino alla magica rivelazione: si tratta di un “via libera per volare”
destinato a chiunque abbia il coraggio di sognare.
Negli spazi espositivi del Museo Davia Bargellini, Antonello Ghezzi danno vita ad una mostra in cui opere di intensa forza poetica entrano in dialogo con la collezione permanente e con un’opera del maestro post-concettuale Luigi Mainolfi intitolata Per quelli che volano, che evoca una sosta nell’azzurro del cielo. Sette sono gli interventi che si inseriscono delicatamente nell’ambiente ricco di oggetti di arte applicata, “curiosità della vecchia Bologna” di varia provenienza che costituiscono un nucleo di assoluta preminenza, in cui specchi, luci blu e installazioni ideati dai due
artisti bolognesi si mescolanoaferri battuti, bronzi ornamentali, chiavi, finimenti, maniglie e appliques per mobili, oltre che a paramenti liturgici finemente ricamati, per tramutarsi in elementi dotati di un’anima come nelle migliori delle fiabe. La collaborazione tra Antonello Ghezzi e Luigi Mainolfi nasce dalla rivelazione di alcune affinità nelle rispettive ricerche artistiche: entrambi tentano di rintracciare l’arte nei piccoli gesti della vita quotidiana, mescolando realtà e poesia in
una miscela esplosiva. Se i primi cercano di rendere reale ciò che desidererebbero esistesse, ma che al momento non c’è, attraverso lavori che suggeriscono un mondo senza muri e sottolineano tutte le virtù che ci accomunano come esseri umani, nel secondo vi è una contraddizione tra i materiali usati (gesso, terra, legno, pietra, bronzo e marmo) – i materiali della creazione – e una tendenza opposta che sembra quasi contraddire l’attrazione per la materia stessa: l’aspirazione
alla leggerezza e al volo.